Stagioni


Poesie di Raffaello Pecchioli pubblicate nella rivista”Nuovi Orizzonti”

 

INVERNO

1. Ma tu non dici esatte le parole, taci di verbi, e di chi incontri e quando nel tuo schedario definito a brani,   l’uno con l’uno e l’altro mai con l’altro, nel complicato gioco di presenze, in quel tuo mondo fatto d’arabeschi, di cose sacre e d’altre meno sacre.   2. Ora che piove il mio silenzio offusca la bella faccia. E nuvola è il tuo cuore perchè più il sole affoga nel pantano con le parole; e i graffi delle ortiche già sono sulla pelle  e tra le dita una presenza antica di dolore.  

PRIMAVERA

1. Sottile è l’ombra e sottile è la sera nel bosco rado; e inclinano gli abeti lungo il pendìo di rosso cinabrese.   Più alto è azzurro il cielo, in un ovale specchio di vetro e l’agonia non mostra del lupo preso alla tagliola, a un’ora dall’aver vòlto il muso oltre le cime.   2. Ti chiamerò, se vuoi, con altro nome; o non ti chiamerò con nessun nome: chè non importa al cardo e alla farfalla di sè sapere ciò che in fondo sono, e l’uno resta ad aspettare l’altra sul ciglio di una strada di campagna dove brusa la pioggia e il vento tace.  

ESTATE

Questa la bella estate: ora è nel riso, ora nel gesto, immersa nel clamore del sole, che si spezza in uragani e va sul mare, e va tra le comete.   Di bella estate e di bella armonia ricordo il vellutato gelsomino; la nuda stanza e le finestre aperte, ed un bacio, fuggito chissà dove.  

AUTUNNO

1. Precisi segni, questi giunchi. E al fiume l’acqua in un’ansa e il vento che s’annuncia per brani quasi fatto d’alluminio e a tratti già fuggente dal canneto dove ieri sedemmo, ed oggi siamo.   Segni precisi di un discorso, il nostro, che si fa luce, e rompe all’armonia l’uggia dei giorni e la morte apparente dentro all’amore, e all’amore presente.   2. E non han l’ombre più paure e morti, nè il giorno fughe alla sua bella mèsse, perché né pena o forbice che taglia mi dà la quiete o mi trascrive i segni oscuri degli olivi alla collina, quando i silenzi sono punte acute e in te smarrisco il sonno.